martedì 4 febbraio 2014

Ristrutturazione Collodi/Perodi

Cari genitori,

ecco in breve un resoconto sull'incontro che si è tenuto ieri pomeriggio presso l'aula magna della Scuola Mazzini con il Dirigente Scolastico, gli assessori Serfogli e Chiofalo e l'ingegnere Ciampa responsabile del Comune per l'edilizia scolastica.

Erano presenti sia genitori delle Collodi sia genitori della scuola dell'infanzia Perodi, in quanto l'incontro illustrava gli interventi programmati alle Collodi, sia per il rifacimento del tetto, delle facciate e dei bagni della scuola, sia per la ristrutturazione della ex-casa del custode adiacente alla scuola nella quale verrà successivamente trasferita la scuola dell'infanzia Perodi.

Nell'imminente è previsto un intervento parziale, per la messa in sicurezza delle aule maggiormente danneggiate dalle infiltrazioni di acqua piovana. Tale intervento si dovrebbe realizzare tra febbraio e marzo, non appena le condizioni meteorologiche lo consentiranno. Anche se durante l'esecuzione dei lavori potranno esserci alcuni disagi, tuttavia lo svolgimento regolare delle attività sarà garantito.

E' in programma anche un intervento definitivo di ristrutturazione del tetto, delle facciate e dei bagni della scuola, che però è in attesa di finanziamenti. Mentre, infatti, per l'intervento più urgente dovrebbero bastare circa 20 mila euro, per l'intervento di ristrutturazione totale è prevista una spesa di circa 350 mila euro. Dipenderà pertanto dalle risposte dei bandi ai quali il Comune ha fatto richiesta, se tale intervento potrà essere realizzato già durante l'estate di quest'anno oppure successivamente. (Tali lavori, infatti, verranno realizzati principalmente durante la pausa estiva).

Contestualmente a questi interventi, ci sarà anche la ristrutturazione degli spazi della ex-casa del custode, per realizzare una sezione di scuola dell'infanzia, che ospiterà i bambini e le insegnanti della scuola Perodi (già facenti parte dell'Istituto Tongiorgi).

Il Dirigente ha illustrato i molteplici vantaggi che può comportare questo trasferimento, in quanto potrebbe incentivare la realizzazione di attività di scambio e di continuità in verticale tra i vari oridini di scuola. Inoltre anche le strutture comuni al polo scolastico, potrebbero essere potenziate (tipo mensa, palestra, aule per laboratori, ecc...).

Mi sembra sia tutto, se però i genitori presenti o il dirigente vogliono integrare, va benissimo! Grazie ;)

Ilaria Sabatini rappresentante IVB Collodi

lunedì 3 febbraio 2014

FAQ sperimentazione nuovo orario Collodi

Le seguenti sono alcune domande frequenti in merito al nuovo orario con ore di didattica laboratoriale che potrebbe essere approvato dal Consiglio di Istituto a partire dal nuovo anno scolastico (2014-2015) per tutte le classi. Le risposte sono date sulla base del progetto come è stato presentato.

1)     Potete spiegare meglio come potrà essere strutturata l'organizzazione pratica della didattica laboratoriale?
La progettazione di plesso è in corso e quindi i dettagli saranno noti all’inizio del prossimo anno scolastico.
Comunque, in linea di massima, ogni maestra, nelle 4 ore settimanali di didattica laboratoriale, seguirà un gruppo (es. circa 15-20, max 25 bambini), composti a “classi aperte”, ossia formati da sottogruppi di bambini di classi diverse (es. max 5-6 da ogni classe).
L’obiettivo di ogni gruppo sarà di portare a termine uno o più “task”, ad esempio realizzare delle scenografie o costumi, scrivere testi, preparare un accompagnamento musicale o cantare, ecc.
La suddivisione dei gruppi e l’incarico di ciascun gruppo sarà progettata dalle maestre a livello di plesso. Le maestre anche comporranno i gruppi a rotazione, in modo che i vari gruppi, suddivisi per fasce di età (es: prime+seconde, terze+quarte, quinte) sperimentino le diverse tipologie di didattica laboratoriale.

2)     Quale sarà la valenza della didattica laboratoriale?
Trattandosi di una “didattica applicata” essa servirà per mettere in pratica e richiamare di volta in volta le nozioni teoriche trattate durante le lezioni in classe secondo i vari programmi. Si perseguiranno quindi, a rotazione, i medesimi obiettivi curriculari, ma in modo applicato, con maggiori possibilità per i bambini di capire le ragioni per cui le materie teoriche servono e come possono essere messe in pratica. In altre parole si attuerà la cosiddetta “trasferibilità delle competenze”, ossia il passaggio dalla didattica astratta alla realtà fattuale. Secondo le maestre, oltre a dare stimoli ai bambini che la troveranno attraente e interessante, sarà permetterà anche una valorizzazione delle differenze tra i bambini. Inoltre, questa didattica con tempi e spazi interamente dedicati e con la possibilità di lavorare a classi aperte è vista dalle maestre come molto stimolante per migliorare l’offerta formativa complessiva delle Collodi.

3)     Le ore di lezione “curricolari” verranno penalizzate dal nuovo orario?  I nostri bambini, in sostanza, faranno complessivamente meno ore di lezione?
A rotazione per le varie materie, le ore di didattica laboratoriale verranno considerate come ore applicative di attività curricolari (es. italiano per scrittura testi, matematica per misure e calcoli di scenografie e costumi e oggetti necessari per il teatro, immagine e musica per disegnare scenografie e costumi, storia per l’analisi storica dei soggetti da rappresentare). Quindi, le maestre ritengono che non solo lo svolgimento del programma “curricolare” non verrà penalizzato, ma se ne aumenterà l’efficacia grazie ai maggiori stimoli per le maestre e per i bambini.
D’altra parte, nelle attuali ore di lezione frontali (una maestra nella classe) vi sono da sempre molte ore di didattica laboratoriale (es. i bambini nell’arco dei 5 anni realizzano lavoretti di natale, pasqua, feste varie, calendari, poster, ognuno incentrato su un tema svolto a scuola come attività teorica poi messa in pratica). L’idea è di evitare “lo spezzettamento” della didattica laboratoriale attuale e applicarla meglio a classi aperte e su obiettivi da raggiungere su periodi più lunghi (es.trimestre, quadrimestre, anno scolastico).

4)     Quali saranno i costi della didattica laboratoriale?
Per la scuola non sono previsti costi aggiuntivi, in quanto le ore di ogni insegnante e del personale rimarranno le stesse.
Alcuni “progetti” potranno essere inseriti nella didattica laboratoriale, ad esempio chiedendo l’intervento di esperti (es. esperti in teatro, musica, grafica, ecc.) che potranno integrarsi con le competenze delle maestre.
I costi saranno nei materiali usati. Si sfrutteranno al massimo le risorse disponibili.
Per arricchire le risorse è in progetto riprendere l’idea di una “banca del tempo” che però saranno le maestre stesse a stimolare in base alle esigenze dettate dalla didattica laboratoriale

5)     Il costo mensa indicato nella riunione (9-10 euro a rientro, forse 11-12), anche se comprensivo dei costi di assistenza ai bambini durante i pasti, non è troppo alto?
La cifra indicata è prudenziale, in modo che le famiglie non abbiano "sorprese" in negativo. Il preventivo esatto non sarà possibile averlo se non dopo che si saprà qual è l'ordine di grandezza dei bambini che parteciperanno al rientro, e anche su come verrà organizzata la sorveglianza durante la mensa. All'istituto comprensivo Fibonacci sono riusciti a fare un costo di 7,50€ per ogni rientro con mensa. Forse sarà possibile anche per noi raggiungere questo costo. Non è però garantito, dato che all’Istituto Fibonacci hanno sfruttato in parte risorse già presenti.

6)     In caso di scelta per il rientro, Sarà possibile abbattere i costi del pasto lasciando ai genitori il compito di dare loro ai bambini un cestino-pranzo?
Questa ipotesi è in teoria possibile ma comporta forti responsabilità per la scuola, essendo presente un parere negativo della ASL (in casi simili affrontati e poi abbandonati da altri istituti comprensivi). Quindi, difficilmente verrà presa questa strada.

7)     In caso di scelta per il rientro, sarà possibile portare i bimbi a casa a pranzo e riportarli a scuola dopo pranzo?
Si, anche se è probabile che questa scelta per motivi organizzativi della mensa debba esser mantenuta per tutto l’anno scolastico.

8)     In caso di scelta per il rientro o per il sabato, questa scelta sarà permanente?
Sebbene inizialmente per motivi organizzativi si ritenesse che un cambiamento della scelta non fosse praticabile, è invece probabile che venga consentito cambiare, di anno in anno, tra rientro e sabato.

9)     L’orario del rientro non sarà eccessivamente prolungato, visto che si sovrapporrebbe con attività extrascolastiche già consolidate.
Si premette che fino a pochi anni fa il rientro settimanale era, ad esclusione dei bimbi più piccoli, fino alle ore 17, quindi di poco più corto di quello attualmente proposto.
Si tratta di un giorno alla settimana. I bambini che avranno il rientro avranno l’intero fine settimana per riposarsi. Le attività extrascolastiche, per chi sceglierà il rientro, verranno modificate per quel giorno (es. martedi), mentre per chi sceglierà il sabato non verranno modificate. Comunque la sperimentazione valuterà anche l’aspetto di durata del rientro, per chi lo sceglierà.

10)   Non sarebbe meglio lasciare tutto così com'è?
Sarebbe possibile, ma con svantaggi. In primis, alcune famiglie avranno l’opzione del sabato libero, e quindi se rimanesse tutto così com’è ora queste famiglie non ne potrebbero godere. Chi si iscrive in prima elementare avrà un’opzione in più che può interessare. Inoltre, e soprattutto, questa modifica permette una progettazione di plesso di maggior respiro, potendo suddividere i bimbi in gruppi più piccoli, e con uso di spazi maggiori. 

11)   Quanto pesa nella possibile decisione sull’estensione della sperimentazione l’interesse per le maestre di “togliere il sabato”?
Questo interesse non sarebbe raggiunto, dato che il sabato rimarrà. Quindi il peso è inesistente. Comunque questo interesse è fondato prevalentemente sul fatto che, secondo l’esperienza delle maestre, il sabato, attualmente, ha una valenza didattica minore rispetto agli altri giorni della settimana, dato che i bambini sono più stanchi e renderebbero meglio con 48 ore di riposo dalla scuola. Inoltre, il sabato è il giorno in cui ci sono maggiori assenze (probabilmente per impegni nei fine settimana delle famiglie che li tengono a casa). Quindi, il sabato non sempre è possibile andare avanti col programma e per questo motivo spesso viene usato già ora per attività laboratoriali in classe. Quindi, è più produttivo usarlo sempre per una didattica laboratoriale ma progettata per tutto il plesso.

12)   Non sarebbe possibile un orario  8.00-13.00 lu-ve e un rientro di meno ore, es. 2 ore?     
Se tutti scegliessero il rientro sarebbe possibile, anche se una “levataccia” per cinque giorni alla settimana ai bambini di mezz’ora prima del solito. Però, per chi sceglie il sabato (attualmente la maggioranza), venire a scuola per sole due ore non avrebbe senso.
Le attuali 4 ore e 5 minuti sono un compromesso per avere un rientro non troppo lungo, un sabato “quasi normale” un orario Lun-Ven mattina più simile al presente, e garantendo le circa 27 ore di scuola a settimana.

13)   Per chi sceglie il rientro quale sarà il giorno più  probabile?    
Pur non essendo stato ancora deciso, la data probabile del rientro sarà il martedi.
                                                                                                                         
14)   Che senso ha ascoltare le opinioni dei genitori se la decisione sull’estensione della sperimentazione a tutte le classi è stata di fatto già presa?
La decisione non è stata affatto già presa. Il consiglio di Istituto non ha deliberato ancora l’estensione della sperimentazione a tutte le classi. L’opinione dei genitori, tramite il sondaggio, è importante al consiglio di istituto (in cui sono presenti ben 8 genitori eletti da tutti i genitori della scuola) per poter deliberare tenendo conto, laddove possibile, delle opinioni delle famiglie. Sulla decisione peserà, da un lato, la convinzione delle maestre che questa sia la scelta giusta, e dall’altro lato il punto di vista dei genitori, eletti in rappresentanza di tutte le famiglie. 

15)   Non c’è il pericolo che questi “sconvolgimenti” allontanino le famiglie dall’istituto Tongiorgi, invece che avvicinarle?
In generale, la maggioranza delle famiglie iscrive i figli presso un istituto o un plesso anziché un altro prevalentemente per l’offerta didattica che un istituto o il plesso offre. Il desiderio e il massimo impegno, con estrema passione, delle maestre delle Collodi dovrebbero premiare in futuro le famiglie per la scelta fatta, anziché allontanarle.
Certamente, l’ansia del “nuovo” può avere un’influenza nell’immediato per chi teme il “nuovo” come risultato futuro incerto. La sperimentazione serve per trovare formule migliorative rispetto la presente. Non si tratterebbe comunque di sconvolgimento, dato che la mattina LUN-VEN rimane tutto immutato. I risultati potranno premiare la scelta fatta, oppure no, e in tale secondo caso la sperimentazione terminerebbe e si tornerebbe lentamente allo stato attuale.